L’Osservatorio Europeo del Paesaggio in difesa dell’unicità del Vallo di Diano

“La valorizzazione dei territori, per la quale il Touring Club offre da sempre un importante contributo, non può prescindere da peculiarità geografiche e paesaggistiche, che pure esistono e rappresentano, da sempre, il vero grande patrimonio del Bel Paese”. L’Osservatorio Europeo del Paesaggio scende in campo in difesa della bellezza, dell’unicità e delle peculiarità del Vallo di Diano, spezzando una lancia a favore del “brand” Vallo di Diano, che spesso e volentieri -se pure esiste- è sacrificato sull’altare di una comunicazione quantomeno superficiale, che preferisce far ricadere molte delle sue ricchezze paesaggistiche e naturalistiche sotto l’ombrello del Cilento.

Il presidente dell’osservatorio Angelo Paladino rivolge alcune considerazioni garbate ma puntuali al Touring Club Italiano, protagonista del più recente episodio nel quale queste semplificazioni sono tornate alla ribalta. “Leggo sul vostro sito web -evidenzia Paladino- un articolo dal titolo «Dieci luoghi da non perdere nel Cilento in Campania». Nello stesso articolo viene riferito che il territorio interessato è ricompreso nell’omonimo Parco. Ritengo sia utile precisare, a tal proposito, che il Parco in questione è quello Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, che tiene insieme varie realtà distinte, sia dal punto di vista morfologico, che da quello paesaggistico-culturale. Il Cilento è un territorio di media collina che si affaccia, prevalentemente, sul mar Tirreno e sulla piana di Paestum. Il Vallo di Diano, invece, è un altopiano interno (m. 600) delimitato ad est dai monti della Maddalena, a confine con la Basilicata, e ad ovest dal monte Cervati, che lo separa dal Cilento”. L’Osservatorio Europeo del Paesaggio evidenzia che tutte le aree ricomprese nel Parco sono, comunque, di straordinaria bellezza e di rilevante pregio, pur se nettamente distinte. “Appare quindi strano -continua ancora il Presidente Angelo Paladino- che nell’articolo in questione quattro dei luoghi indicati al turista per le visite (la Certosa di San Lorenzo – patrimonio UNESCO – a Padula, la Città Museo di Teggiano, le Grotte di Pertosa e il monte Cervati) siano ricompresi nel Cilento, quando, invece, ricadono tutti nel Vallo di Diano. Bisogna, invece, favorire il riequilibrio economico, sociale e turistico delle aree interne, specialmente al Sud -conclude il presidente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio, valorizzando il loro brand, che pure esiste, insieme con quello di altre aree collegate”.

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