La Banca 2021 pensa in grande: dalla fusione con la BCC di Buccino e dei Comuni Cilentani, se i Soci vorrano, ecco la “BCC della Magna Grecia”. Intanto Soci al voto per il rinnovo del CDA

“BCC della Magna Grecia”: un nome evocativo e inclusivo che ben si adatta ad un’area di competenza comprendente l’intero Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e territori limitrofi, per arrivare addirittura fino all’Irpinia. E’ il nome scelto per la nuova banca che dovrebbe nascere dalla fusione tra la Banca 2021 e la Banca di Buccino e dei Comuni Cilentani. Ovviamente saranno i Soci dei due Istituti di Credito Cooperativo -a cui spetta sempre l’ultima parola- a decidere se procedere o meno con il Progetto di aggregazione. Ma tutto questo avverrà dopo l’estate, nella parte finale dell’anno.

Intanto in questi giorni i Soci della Banca 2021 sono chiamati ad un altro importante appuntamento: presso tutte le filiali sono iniziate infatti le programmate operazioni di voto per il rinnovo del CDA. Fino al prossimo 26 aprile i Soci, recandosi presso la filiale di appartenenza, possono dare la propria preferenza alla lista guidata dal presidente uscente Pasquale Lucibello, o a quella sfidante capeggiata da Giuseppe Perito.

Ovviamente a differenziare gli sfidanti c’è soprattutto la posizione relativa al progetto di fusione. L’ambizioso progetto –approvato da Iccrea– è l’elemento caratterizzante del programma di una delle due liste in corsa, quella guidata da Pasquale Lucibello. In una recente intervista pubblicata dal quotidiano Il Mattino, il presidente Lucibello ed il vicepresidente Celestino Sansone hanno fatto il punto della situazione, soffermandosi su presente, passato e futuro.

PASQUALE LUCIBELLO E CELESTINO SANSONE

Lucibello non ha dubbi: “Il progetto di aggregazione è funzionale alla volontà di dare al territorio una banca ancora più solida, più efficace ed efficiente. Il nostro obiettivo è creare un nuovo soggetto dalla fusione, che abbia possibilità di incidere ancora di più sul territorio. Il piano industriale in questa fase, dopo il via libera di ICCREA, è passato sotto la lente della Bce, che dovrà comunicare la sua decisione in merito. A seguito di ciò sarà sottoposto al vaglio dei nostri Soci. È un progetto ambizioso, attraverso il quale noi vogliamo diventare sempre più una BCC punto di riferimento regionale ed extra regionale, andando a toccare anche Calabria e Basilicata: ovviamente se i Soci approveranno l’aggregazione”.

Il vicepresidente Sansone sgombra i dubbi che accompagnano inevitabilmente ogni piano industriale di fusione: “Intanto -assicura- non ci sarà alcuna perdita di posti di lavoro, e la garanzia arriva dalla nostra stessa storia. Non è la prima fusione che ci riguarda: per arrivare all’attuale Banca 2021 ce ne sono state altre in passato, e mai nessun dipendente ha perso il posto di lavoro né lo ha neanche rischiato. E vorrei anche smentire qualsiasi ipotesi di perdita di sportelli, visto che nelle precedenti esperienze gli sportelli sono sempre aumentati. La storia insegna che le fusioni rendono le banche più solide e più in grado di essere vicine alle proprie comunità e ai propri territori”.  

Intanto si è risolto con un vero e proprio plebiscito (nella recente assemblea straordinaria che è stata una delle più partecipate della storia della Banca 2021), il voto relativo alla mozione di sfiducia che era stata presentata contro l’attuale CDA. I Soci non hanno avuto dubbi, votando in massa (circa il 92%) a favore del CDA e contro la mozione di sfiducia.

“Si è trattato nei fatti -sottolinea Lucibello– di una prima significativa indicazione sul progetto di fusione portato avanti dal CDA stesso. E il voto dimostra che i Soci che hanno dei dubbi sono una minima parte. D’altra parte, a rassicurare tutti c’è la stessa posizione assunta dalla Capogruppo Iccrea, che ha seguito di pari passo il progetto, approvandolo a marzo. Questo a dimostrazione della bontà dell’iter e del progetto: Iccrea punta alla qualità del credito, e se ha detto “si” è frutto delle analisi portate avanti. E voglio ribadire che tutto è stato fatto con la massima trasparenza. Abbiamo subito accuse irreali, e non abbiamo mai nascosto nulla ai nostri Soci. Ci sono semplicemente degli iter da seguire, come abbiamo sempre fatto negli anni passati”.

Un dato importante è quello relativo alla sede della nuova Banca: se la fusione sarà realizzata, resterà a Vallo della Lucania. Ovviamente, ci sarà un territorio molto più vasto da coprire, e un radicamento diffuso.

“Vorremmo essere un esempio per la politica -evidenzia il vicedirettore Sansone– di come i territori possono fare squadra, pur mantenendo le caratteristiche tipiche dei territori stessi: dobbiamo dire basta ai dannosi localismi. Inoltre, incrementeremo gli incontri con i Soci, e le attività per i Soci più giovani. Il nostro intento più importante è quello di creare le occasioni e le basi affinché i giovani possano restare nel nostro territorio”.

Dulcis in fundo, il presidente Lucibello conferma il nome scelto per la nuova Banca: “Abbiamo pensato di chiamarla BCC della Magna Grecia. Ci sembra un nome potente e significativo: sia per l’area di riferimento, che per il numero di Soci che saranno circa 14mila. Un ottimo biglietto da visita, che immediatamente trasmette le nostre qualità e le nostre forze”.

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