Ucraina, il cuore di Maurizio, Gianluigi e Mario: “Andata e ritorno con vista inferno”

“Abbiamo visto qualcosa di inimmaginabile”: è questo lo stato d’animo che accompagna sulla strada verso il ritorno Maurizio, Gianluigi e Mario, i tre cittadini del Vallo di Diano che hanno trasportato a destinazione uno dei tanti preziosi carichi di aiuti umanitari raccolti in questi giorni nella provincia salernitana per la popolazione Ucraina, vittima dell’invasione russa. Un’emozione talmente forte e intensa che le voci si incrinano al telefono, e a malapena riescono a descrivere, a raccontare, a spiegare. Quasi 5000 km dal Vallo di Diano al confine tra Polonia e Ucraina, andata e ritorno “con vista inferno” in tre giorni e tre notti no-stop. Il punto di raccolta per gli aiuti umanitari a poche centinaia di metri dalla guerra è anche un punto di raccolta di esseri umani, soprattutto donne, bambini e anziani sradicati dai missili e dai carri armati di Putin dalle loro case e dalle loro terre. Un esodo incalcolabile di persone costrette ad abbandonare ogni cosa per salvarsi la vita.

“L’immagine che più si avvicina -spiegano Maurizio, Gianluigi e Mario- è quella dei sopravvissuti a un terremoto che improvvisamente ha distrutto migliaia di vite, raso al suolo città intere, annichilito qualsiasi speranza di normalità. Quello che fa male al cuore è che il terremoto dipende da madre natura, quello che è successo al pacifico popolo ucraino dipende invece esclusivamente dalla cattiveria umana. Questa gente ha visto violentata la propria libertà, e soltanto incrociando i loro sguardi disperati e increduli (eppure così dignitosi), si può capire cosa significa da un momento all’altro essere catapultati in un altro mondo”.

E il racconto dei tre valdianesi continua: “Abbiamo visto bambini piccoli in carrozzina che piangevano, mamme che cercavano di consolare i propri figli e di non fargli capire la gravità della situazione. Mentre pensano ai loro mariti e i loro cari, rimasti a combattere per la propria terra, che rischiano di morire”. Nel frattempo, i volontari forniscono i primi soccorsi: una brandina, una coperta e qualcosa da mangiare, un breve momento di riposo. Il viavai è continuo, nel giro di pochi minuti migliaia di persone scendono dalle navette provenienti dal confine e risalgono sui pullman che le porteranno chissà dove, lontano da una casa che forse non c’è più. Cambiano i volti, ma la disperazione resta”.

Intanto, la consegna del prezioso carico raccolto nel Vallo di Diano, costituito per lo più da utilissimi medicinali e materiale sanitario, è avvenuta con successo, nonostante le comprensibili difficoltà logistiche. Maurizio Felicino, Gianluigi Casella e Mario Di Siervi hanno buttato il cuore oltre ogni ostacolo, superato tutte le difficoltà e raggiunto il difficile obiettivo: e forse grazie a loro questa iniziativa valdianese riuscirà a salvare delle vite. Complimenti, ragazzi. Un grande esempio di solidarietà ideato dal Comune di Sant’Arsenio, dall’Associazione Nazionale Bersaglieri – Regione Campania, dalla Protezione Civile di Sant’Arsenio e dai Forum dei Giovani del Vallo di Diano, e al quale hanno aderito immediatamente il Rotary Club Sala Consilina Vallo di Diano e il Comune di Teggiano, e tanti altri: impossibile citarli tutti. In prima fila ovviamente comunità Ucraina residente nel Vallo di Diano, e davvero fondamentale il contributo della ditta Curcio di Polla, che ha messo a disposizione il furgone per il trasporto degli aiuti umanitari. Bravi tutti.

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